Fra gusto personale e vecchie abitudini
Fin dalla sua nascita, la profumeria di nicchia ha accantonato il concetto di profumo maschile o femminile concentrandosi esclusivamente sul nostro piacere, ma alcune barriere sono difficili da abbattere e alcuni sentori continuano ad avere, per questioni di vissuto personale e culturale, una divisione fra donna e uomo.
E se è sempre stato più semplice per una donna attingere dallo scaffale dei profumi maschili, lo stesso discorso non è valido al contrario. La suddivisione netta a cui ci ha abituato la profumeria commerciale non aiuta l’uomo ad avvicinarsi al mondo della profumeria “femminile”, considerata così per la presenza di note fiorite, fruttate e dolci. Così, un po’ per gusto personale e tanto per cultura, i fiori sono una dimensione olfattiva difficile da far amare a un pubblico maschile.
Certo, se ci spostassimo verso oriente, questo discorso prenderebbe una sfumatura diversa. Prendiamo per esempio la Rosa, fiore per noi simbolo di femminilità e accoglienza materna, legato al culto della madonna, diventa per gli arabi un profumo maschile dotato di intensa sensualità.
Ma quale sarà quindi il profumo femminile più amato dagli uomini?
è proprio la rosa la protagosnista indiscussa della fragranza di nicchia tanto amata dal pubblico maschile.
Creata da Domonique Ropion per Editions de parfum Frederic Malle, Portrait of a lady riscuote un grande successo fra quegli uomini che riescono ad andare oltre un nome e si concentrano solo sul loro gusto, lontano dal giudizio esterno.
Infondo che cos’è un nome?
Così dice Giulietta a Romeo: “quella che noi chiamiamo rosa, con un altro nome profumerebbe altrettanto dolcemente” e quello che chiamiamo “ritratto di una signora” avrebbe le stesse note intriganti e opulente di un jus alla rosa prezioso e versatile.
E’ con questa filosofia che ci piace promuovere l’approccio al profumo. Le parole e i nomi sono certo importanti, ma è l’essenza qui, che conta.
Perchè Portrait of a lady è così amato dagli uomini
La fragranza è una vera opera d’arte profumata. Un’ode alla rosa turca definita “oltraggiosa” dallo stesso creatore perchè capace di rompere gli schemi della famiglia olfattiva chiamata Chypre, considerata un po’ agé e (purtroppo) legata a un modello di femminilità sorpassata, viene qui impreziosita da note ambrate e si arricchisce di sfumature che vanno dai legni come sandalo e patchouli, strizzando l’occhio a oriente, a note di testa di frutti rossi con quell’acidità perfetta per compensare i tratti cerosi della rosa turca.
un gioco di luci e ombre di una stessa materia prima
Dominique Ropion mette in evidenza i lati oscuri e quelli luminosi della rosa, così come è possibile rivelare di sè la propria parte femminile o maschile con una fragranza unica e ricercata.
E quindi cos’è, infondo, un nome?