L’India è un Paese complesso e ricco di sfumature che partono dal cuore carnale della terra per arrivare alle cime più alte e ascetiche del cielo. In questo luogo intriso di fascino e magia ogni segno, soprattutto se scritto sulla pelle, ha un significato preciso. Per esempio, il bindi, ovvero il caratteristico cerchietto colorato presente sulla fronte delle donne indiane, non è un semplice decoro, ma ha una valenza più profonda: siccome è impossibile rimanere continuamente in contatto con il cielo tramite la preghiera, questo segno sulla fronte è un modo per manifestare la volontà di una ricerca interiore e una preghiera costante.
Perchè ti raccontiamo questa storia? Perché i riti, i simboli e ma soprattutto i profumi dell’India sono raccolti tutti all’interno di una meravigliosa fragranza d’autore: Indian Study di Miller et Bertaux. Ti starai chiedendo come è possibile che un piccolo flacone trasparente possa incanalare le mille sfumature di un Paese così complesso. E noi siamo qui per chiarire i tuoi dubbi: in questo articolo vogliamo raccontarti tutte le caratteristiche di questa intensa cartolina olfattiva.
Abbandona ogni freno e lasciati andare ai sentori e alle note che raccontano l’India.
Indian Study di Miller et Bertaux: il trionfo di sua maestà, il sandalo!
Indian Study apre ufficialmente un nuovo capitolo del marchio di profumeria artistica Miller et Bertaux: quello dedicato all’India. Per raccontare questo luogo così affascinante e complesso, i due nasi francesi si sono affidati a sua maestà, il sandalo.
Perchè in questa fragranza assume una valenza così importante nei paesi orientali? Parliamo di una delle prime materie prime che l’uomo ha usato durante i suoi rituali, insieme agli incensi. In India possiamo trovare diverse ville e templi risalenti a quattromila anni fa dove regna il profumo del sandalo. Uno di questi è il Tempio di Ranakpur:
Questa nota è estratta da un albero in grado di sopravvivere e fiorire anche in condizioni di estrema aridità. Ecco perchè il suo legno fin da sempre è considerato il simbolo di purezza e forza. Come abbiamo già accennato, il sandalo è usato anche durante i rituali più importanti del buddismo. Per esempio, i “rosari buddisti” (che in realtà si chiamano mala), ovvero quelli formati da tante sfere sono originariamente creati proprio con il legno di sandalo. I mala in legno di sandalo vengono sfregati sulla fronte a scopo meditativo.
Miller et Barteaux nel loro Indian Study hanno sfruttato il valore del sandalo per raccontare le due facce dell’India: una carnale e terrena, e una più serena, meditativa e ascetica.
Questa tensione è raccontata splendidamente nel profumo, che si apre con un’esplosione di note di Sandalo del Mysore, zona in cui viene estratto la variante più pregiata, per poi adagiarsi verso una qualità meno imponente, il sandalo Amyris. A ciò si accompagnano note inusuali, come il cumino e il masala, usate anche nel Paese Asiatico per le proprietà calmanti, e non manca un tocco speziato, caldo e solare, rappresentato dal curry.
Insomma, questa composizione è pensata, non solo per allietare l’olfatto, ma per donare beneficio anche alla mente, permettendole di ritrovare serenità e pace. Il lato più carnale e selvaggio dell’India non viene omesso, ma valorizzato tramite le note di muschio che richiama il calore e la consistenza della pelle umana e incornicia la creazione facendola tornare con i piedi per terra: sembra quasi di camminare tra i vicoli stretti e affollati di un paesino indiano, dove è possibile incrociare occhi, colori, umori differenti.
Ecco che questo effluvio può essere indossato sia da donne, che da uomini, soprattutto da coloro che amano le note intense orientali, i profumi ricchi di significati e le composizioni d’autore. The Indian Study ti ha incuriosito? Vorresti indossarlo, magari durante uno dei tuoi tanti viaggi dall’altra parte del mondo? Allora non attendere: ti aspetta nella nostra profumeria di nicchia online!